Sono soltanto qui e ora?
Assume Vivid Astro Focus, Loredana Longo, Liliana Moro,
Ignazio Mortellaro, Vedovamazzei
a cura di Francesco Pantaleone
dal 4 Dicembre al 29 Febbraio 2020
Se c’è un senso al sopravvivere al tempo forse è quello che passa attraverso l’arte, allora forse, sono le opere prodotte dalla sensibilità degli artisti, vaticinatori del tempo, a rendere immortale quell’infinitesimale attimo che è il passaggio dell’uomo su questa terra.
L’idea di questa mostra nasce come omaggio ad Attilio Rappa, amico e collezionista che dell’amore per l’arte contemporanea ha fatto il cardine della propria esistenza.
Da tempo stavo immaginando di presentare una serie di opere legate dal tema della luce, ma solo adesso spinto dalle emozioni l’ho messa in piedi ed è stato naturale legare questa idea ad Attilio, incoraggiato anche dal lavoro del 2017 di Liliana Moro Sono soltanto qui ed ora? che dà anche il titolo alla mostra, quest’opera è stata per me come una sorta di suggerimento a qualcosa che immaginavo già nella mia testa.
Andando avanti con l’idea ho realizzato che alcuni degli artisti che avevo in mente erano artisti entrati a far parte negli anni della sua collezione o con i quali c’erano progetti in corso, ho visualizzato Pantelleria e le molte giornate di lavoro e gioia insieme in quel posto che abbiamo tutti molto amato e in cui tempo e luce sembrano essere elementi tanto naturali quanto immensamente potenti. Ho legato insieme memorie, linguaggi anche molto diversi tra loro ma coerenti, ho immaginato delle connessioni, ho desiderato dare vita ad un possibile coro che racchiudesse molte voci.
Dunque prende forma questo omaggio che è carico di nostalgia ma anche di gratitudine, che se vogliamo è il continuum possibile con una dimensione ultraterrena, in cui contano forse di più le idee, le sensazioni, le memorie piuttosto che la razionalità, la misura, intesa come limite da circoscrivere.
Le opere di Avaf, Loredana Longo, Liliana Moro, Ignazio Mortellaro, Vedovamazzei, in questo senso raccontano un’idea di tempo differente, interrogandosi sul valore e sul significato ma anche sulla necessità di attribuire al tempo la capacità di fissarsi attraverso la memoria.
Opere in dialogo tra loro, medium differenti, approcci narrativi complementari, in ciascun opera si apre un ampio margine di riflessione, spunto è talora l’ipnotica seduzione della luce come nel caso del neon di Liliana Moro, che rivela un intenso e tagliente icastico quesito esistenziale; lo è l’ironia di Avaf che contrappone all’allegoria del colore la complessità della marginalità e dello spaesamento; lo è la filosofica ed erudita narrazione di Ignazio Mortellaro, artefice di complessi e simbolici rimandi tra scienza e letteratura; lo è’ il forte contrasto tra la seduttivita’ della cornice e la drammaticita’ della parola di Loredana Longo, un benvenuto che si trasforma in minaccia; lo è, infine, la poetica visione di Vedovamazzei, un accento di dinamismo tra luce ed ombra, oscillazione tra realtà e finzione.
È attraverso il lavoro degli artisti dunque che passa il tempo, l’immortalità, la bellezza. Forse era in questa parentesi che l’uomo e il collezionista avevano intravisto una possibilità di piena adesione alla vita, di contemplazione, di introspezione. La piena consapevolezza che oltre alla materialità e alla frenesia del vivere è possibile, necessario, immergere lo sguardo altrove, lasciare che qualcosa di mistico e a volte soprannaturale, elevi spirito e sguardo verso orizzonti di luce.